Quante volte mentre navighiamo ci viene richiesto di indicare negli appositi moduli qualche lettera che ci viene mostrata mezzo nascosta. E’ il codice Captcha, sistema che serve ad impedire la compilazione automatica da parte di software che scandagliano la rete e non appena trovano un form lo riempiono in automatico. L’intervento manuale richiesto mette fuori gioco le macchine, per questo alcuni nell’invitare all’azione scrivendo: “Dimostra di non essere un robot“.
Ci fa piacere, naturalmente, attestare di non essere appiattiti a livello di un automa e volentieri provvediamo a…. a ripetere, ribattendolo, un insieme di lettere e numeri privo di senso.
Incredibile il modo in cui un essere vivente dotato di encefalo funzionante deve dimostrare di non essere una macchina, ma proprio non riusciamo a fare di più?
Già detto più volte, in questo sito e altrove: nessuna generalizzazione, vero che il negativo fa notizia ed il positivo no però… l’uso che viene fatto di internet non è certo quello straordinario che potrebbe essere, quanti fanno rete davvero e quanti sono quelli che non fanno nulla e se agiscono si limitano a ribattere codici…
Lancio un sasso: chi ritiene si possa fare più di zero si metta in rete e, nei modi che stabiliremo, facciamolo!
autore: Massimo Meneghin
Architetto ha confuso un po’ le lettere, CAPTCHA (Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart).
Ecco la dimostrazione, entrambi non siamo automi…
quando il #dubbio ti assale dimostra di non essere un #robot (e se non ci riesci…)