Le automobili sono tante, troppe. Sono arrivate a condizionare la nostra esistenza. C’è perfino chi vive in funzione di questa scatola di lamiera, la desidera, la conquista e l’ostenta, magari sul percorso casa-lavoro da fare quattro volte al giorno con medie orarie di 10 Km/ora, costo ed inquinamento astronomici.
Anche i nostri spazi ne risentono, dai centri storici violentati, alle piazze trasformate in parcheggi, ai pedoni soffocati, ai ciclisti presi di mira. Tutto quello che viene progettato è in funzione dell’automobile, dai piani urbanistici ai progetti delle singole abitazioni, conta di più la quantità di parcheggi che la qualità di vita degli abitanti.
E gli interventi proposti? Dall’alberello alla tettoia fotovoltaica ma si continua a realizzare parcheggi nei centri urbani, però una domenica ogni tanto tutti a piedi. La strategia è sperare che piova, così l’inquinamento va in falda ma non viene rilevato dalle centraline che lo misurano solo nell’aria. Ci stiamo avvelenando ma pensiamo ad asfaltare e a mettere dissuasori, tanto abbiamo il suv e possiamo andare alla posta a tutta velocità, parcheggiando sul marciapiede, è ovvio, abbiamo la macchina alta apposta!
La qualità dello spazio passa in secondo piano, è naturale, ma i cambiamenti indotti dall’auto dappertutto hanno ripercussioni gravi e trascurate che ci comportano il continuo peggioramento della qualità della vita, non del suo apparire!
autore: Massimo Meneghin