La fatalità è invocata a giustificazione di troppi “accadimenti“.
E’ cronaca: le piogge intense hanno provocato l’incanalamento di una quantità d’acqua tanto elevata da riuscire a distruggere nel passaggio, provocando anche la morte di persone.
I responsabili parlano di “tragica fatalità”, assolutamente imprevedibile, mai verificatasi in passato e così via. In altri termini: colpa di nessuno o, se preferire, colpa dei morti, che sono andati alla festa del paese.
Poi qualcuno va a vedere i documenti, non certo secretati, anzi pubblici o meglio prescrittivi (cioè che devono essere rispettati da tutti) e legge che il geologo incaricato di determinare le eventuali pericolosità presenti nell’area oggetto del nuovo strumento urbanistico ha chiaramente indicato questa possibilità, il comportamento da tenere e gli interventi da fare nell’area: tutti rigorosamente rimasti lettera morta.
Alla domanda del perché non sia stato fatto nulla di tutto ciò il responsabile ribatte che nell’area non è mai successo niente in passato.
Non è “particolare”?
A che serve il lavoro del geologo? A niente, ne acquisiamo gli elaborati perché obbligatori per legge, lo paghiamo (così ce lo togliamo di torno) e via, tutto come prima.
Inoltre, non si vorranno confrontare le competenze di certi assessori, laureati in “promessologia” e veri esperti di “lubrificazione” con quello di un professionista del ramo? La dimostrazione, per chi la desidera, è nei fatti.
Mi aspetto che per risparmiare si tolgano del tutto le spese per questi documenti, evidentemente inutili, e per la messa in atto delle misure da quelli previste, salvo poi obbligare il cittadino ad assicurarsi -a spese proprie- contro ogni calamità.
A proposito, avete provato a chiedere a qualche compagnia se vi copre il rischio, a persone e cose ovviamente? Se vi chiedono di essere più precisi fate degli esempi: il crollo dei ponti su cui state transitando, la frana dell’intera montagna, l’essere inghiottiti con tutta la casa in una voragine e metteteci del vostro. Non è difficile, soprattutto non è impossibile che avvenga.
autore: Massimo Meneghin
la #sicurezza #idrogeologica è un optional, l’abbiamo visto bene. al massimo serve a lavare i denti.
Attenta riflessione… niente di più vero.
Condivido pienamente quanto hai scritto, il mio pensiero va a chi ha pagato con la vita tutte le inadeguatezze (per essere buoni) dei vari enti. E come è successo qui da noi dopo l’alluvione del 2011 pochi interventi spot per tamponare che senza un piano di mantenimento e manutenzione risultano inutili.
Tra qualche anno saremo di nuovo a rischio.
È ora di aprire gli occhi, è una ruota che gira, dove sarà la prossima tragedia?