Non si vuole certo dichiarare la guerra tra i poveri ma alcune differenze tra il lavoratore dipendente e l’autonomo ci sono, anche quando il lavoro manca, e non sono correttamente considerate.
Il dipendente che perde l’occupazione è disoccupato, con alcune tutele, il lavoratore autonomo che non ha alcuna occasione di lavoro non è, invece, definito disoccupato, a meno che non chiuda la partita iva, fatto che non prevede alcun sussidio o altre forme di aiuto.
Sembra paradossale anche la ricerca del lavoro nei due casi, ed ovviamente le statistiche che sentiamo sbandierare sono del tutto sfalsate, visto che vi è una montagna di lavoratori autonomi che risultano “attivi”, e quindi non certo inseriti nelle liste dei chi cerca lavoro, pur non avendo nulla da fare…Rispettano tutte le condizioni per poter lavorare, solo che non lo fanno, tra l’altro esponendosi a possibili contestazioni fiscali. Se non hanno lavoro, infatti, perché non hanno chiuso? La risposta è ovvia ma spesso non compresa, perché se chiudono non possono lavorare nemmeno se si presentasse qualche occasione.
La scelta della chiusura è perciò drammatica, e molti hanno preso questa decisione, anche tra i professionisti. Non sono pochi quelli che si cancellano dagli albi professionali, totalmente sfiduciati dopo aver tentato di tutto, aspettato per anni, iniettato i denari risparmiati ed anche quelli prestati, senza risultato. Ed anche senza aver maturato diritto alla pensione, che anzi così facendo non maturerà mai!
autore: Massimo Meneghin
lavoratori dipendenti ed autonomi sono diversi anche quando il lavoro manca, purtroppo!
Non tutti, ma diciamo una buona parte.
Eccone una!