Arte e denaro, un bel rapporto. Da promuovere, non c’è dubbio.
Non siamo ancora riusciti a smaltire l’indignazione per la tassa sulla copia ad uso privato che dal cilindro è uscito un altro coniglio.
Se prima si è istituita un’imposta per garantire introiti agli autori musicali, letteralmente inventando che ciò che è potenziale deve essere tassato, ora il Ministero per i Beni Culturali recluta persone che organizzino eventi culturali in ambito musica, danza, teatro e letteratura per la valorizzazione del patrimonio artistico.
Mentre ai primi si cerca di far arrivare soldi non dovuti (le memorie degli elaboratori servono a registrare dati non per farsi la copie delle orrende canzonette di molti dei beneficiari!) a questi ultimi viene chiesto di lavorare… gratis per far arrivare soldi ai musei [leggi al Ministero]!
Anzi, questi volontari si devono dotare di congrua assicurazione, perché potrebbero danneggiare un capolavoro, ovvio. Chi -per cortesia- chiama qualche compagnia e si fa fare il preventivo per assicurare un’opera di Michelangelo, ma meglio sarebbe l”intero museo?
Salta all’occhio la promozione che viene fatta per l’Arte e quella riservata all’arte, ovviamente la prima è quella delle canzonette, la seconda è nel musei.
Tutto ciò ricorda molto certi animali che erano più uguali degli altri…
In chiusura sorvoliamo il feedback su capacità (solo quella di tassare), strategia (non pervenuto), risultati (solo danni) per sottolineare come, sia detto per inciso, si parla d’arte ma è ovvio che implicitamente queste attività “risolvono” pure il problema della disoccupazione.
Non siamo alla frutta, siamo oltre la digestione!
autore: Massimo Meneghin
tutti a #lavorare gratis per il MiBac: la #disoccupazione ha i giorni contati, l’#arte è salva, noi finalmente ricchi