Massimo Meneghin riqualificare l'involucro

E’ l’involucro a rendere vana la climatizzazione dell’edificio, in inverno e pure in estate.

Gli edifici sono in un certo senso delle scatole, potremmo chiamarli involucri, sono la costruzione di quel limite che separa l’interno dall’esterno.

Così semplificato l’involucro ne appare chiaro lo scopo: la realizzazione di uno spazio delimitato, forse sarebbe più corretto parlare di un vuoto, in cui staccarsi dal tutto per usarlo in modo proprio ed esclusivo.

Lo spazio che diventa mio può essere personalizzato, adattato alle esigenze di ciascuno, a cominciare dal clima. Abbiamo la necessità di mantenere la temperatura dell’ambiente in cui viviamo in modo da provare il cosiddetto “benessere”, indipendentemente dal calore presente -o assente- all’esterno.

Da qui nasce l’importanza delle caratteristiche delle strutture perimetrali dal punto di vista della trasmittanza termica, cioè del modo in cui si fanno attraversare dal calore, cioè –dal punto di vista pratico– della resistenza a questo fenomeno.

Qualità è, in questo caso, la capacità di opporsi alla dispersione del calore, da perseguire nei nuovi edifici in modo da ridurre il costo per la climatizzazione, ma anche limitare l’inquinamento, e naturalmente gli stessi principi possono essere applicati pure agli edifici esistenti.

La differenza tra vecchio e nuovo consiste ovviamente nelle possibilità di intervento, nel primo caso molto libere, nell’altro limitate dal mantenimento delle strutture esistenti, che possono essere al massimo integrate con specifici strati volti al contenimento energetico.

Per questo si parla di riqualificazione, con l’evidente riferimento all’azione volta al ri-dare qualità, anche se ciò sembra riferirsi alla perdita mentre in realtà questa qualità non è mai stata posseduta. Trattandosi non di riparazione ma di aumento della qualità sarebbe più corretto parlare di upgrade ma al di là dei termini il risultato di queste operazioni è tale da consigliarne l’effettuazione, per motivi etici ed economici, entrambi assai importanti, a tutto l’involucro, parti opache e trasparenti, orizzontali, verticali ed inclinate.

autore: Massimo Meneghin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *