Massimo Meneghin casa d'autore o personale

Meglio la casa pensata da noi o da un professionista?

Tra i tanti dubbi, almeno dal punto di vista teorico, su cui si dovrebbe posare la nostra attenzione quando dobbiamo scegliere casa vi è pure quello relativo all’autore: meglio un “prodotto” professionale o uno personale? La casa deve quindi essere “nostra” solo perché la possediamo (ed abbiamo acquisito un progetto redatto da un tecnico di nostra scelta) o è tale in quanto (oltre ad esserne i proprietari o comunque gli utilizzatori-abitanti) siamo gli “autori” degli spazi e dell’arredamento?

In altri termini, potendolo fare è da preferire il progetto di un professionista (architetto, interior designer, arredatore, ecc.) o la casa pensata da noi?

Come sempre tutto non si può avere ma si deve mediare ed ognuna delle due opzioni ha pregi e difetti, vantaggi e svantaggi.

Sgombriamo innanzitutto il campo da eccessi e generalizzazioni: se vi sono professionisti che si fanno strapagare per lavori di bassa o nessuna qualità non significa che questa sia la regola, anzi, e comunque basta evitarli. Non è difficile!

Qui trattiamo di altro, della differenza tra l’acquisire un progetto redatto da un buon professionista il quale, sentite le esigenze e visto il contesto, applica per noi le sue capacità e competenze, mettendoci del proprio -è ovvio- e far tutto da soli, chiedendo ad un tecnico di adoperarsi solo se dovessero servire delle autorizzazioni edilizie, per acquisirle sulla base di quanto abbiamo pensato.

Nel primo caso l’operato del professionista si dovrebbe sentire mentre nel secondo è più forte la nostra mano. Altrettanto vero che all’impersonalità (rispetto a noi) del primo fanno il paio i possibili errori di chi non è del mestiere…

Sembra ovvio, anche se in realtà non è scontato, ma vi può essere una terza via: la collaborazione tra professionisti e committenti!

autore: Massimo Meneghin

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