Reagire impulsivamente alle trattative

“Ma come si permettono di offrirmi così poco?”
La vendita di una casa non è mai solo una questione economica. È anche carica di emozioni: ricordi, aspettative, sacrifici.
Così, quando arrivano osservazioni critiche, proposte considerate “al ribasso”, o acquirenti troppo esigenti, si rischia di rispondere con la pancia, non con la testa.

E qui nasce l’ira: quella reazione che, anche se umana, può rovinare in un attimo settimane di lavoro e opportunità reali.


Quando ci si lascia prendere

Accade nei momenti di tensione, magari dopo:

  • Un’offerta giudicata offensiva.
  • Un acquirente che sembra voler “comandare”.
  • Un agente che propone un compromesso “scomodo”.

E allora emergono:

  • Frasi taglienti: “Non siamo mica al mercato!”
  • Chiusure improvvise: “Con questa gente non voglio avere a che fare.”
  • Decisioni affrettate: “Ritiro l’annuncio, basta.”

Ma queste reazioni, seppur comprensibili, spesso lasciano dietro di sé trattative bruciate, relazioni incrinate, pentimenti tardivi.


Quando si sceglie la calma (anche se costa fatica)

Affrontare una trattativa con lucidità non significa cedere, significa condurre il processo con maturità.
Chi riesce a mantenere il sangue freddo:

  • Valuta con oggettività anche le proposte poco convincenti.
  • Capisce cosa può essere migliorato o rinegoziato.
  • Ottiene spesso condizioni migliori, proprio perché comunica rispetto e apertura.

Esempio concreto

Lucia riceve un’offerta molto inferiore al prezzo richiesto. Offesa, rifiuta senza nemmeno controproporre.
Qualche settimana dopo, l’immobile è ancora invenduto. L’acquirente torna con una proposta leggermente migliorata.
Questa volta, Lucia ascolta, riformula alcune condizioni, e si raggiunge l’accordo.
“Mi ero lasciata prendere dalla rabbia,” ammetterà poi. “Ma mi è servito per capire che la trattativa non è uno scontro, è un dialogo.”


Una citazione che fa riflettere

“Tra la stimolazione e la reazione c’è uno spazio. In quello spazio c’è il nostro potere di scegliere la nostra risposta.”
— Viktor E. Frankl


COSA FARE PER EVITARE QUESTO VIZIO

Un consiglio pratico per chi vuole restare lucido, anche sotto pressione:

Datti il permesso di non rispondere subito: prendi tempo, rifletti.
Chiedi supporto a un consulente: a volte, una voce esterna è ciò che serve per evitare reazioni impulsive.
Ricorda che anche l’altro ha paure e limiti: la trattativa non è una guerra, è una conversazione con interessi diversi.

La forza non sta nel dominare l’altro, ma nel saper dominare se stessi.

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